Dietland by Walker Sarai

Dietland by Walker Sarai

autore:Walker, Sarai [Walker, Sarai]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


New Baptist Plan, quarto compito:

appuntamenti al buio

Era passata quasi una settimana dal cambio di look. Il livido sul mio labbro era sbiadito, ma le linee nere sul corpo le avevo ancora. Avevo smesso di lavarmi, vestirmi e mangiare. Me ne stavo semidistesa sul divano, avvolta in un lenzuolo, tormentata dalle scosse e dalla nausea. I notiziari erano pieni di servizi sulla Sporca Dozzina. Guardai le riprese in diretta dal deserto del Nevada, dove la polizia aveva montato delle tende intorno ai cadaveri, per tenere lontani gli animali selvatici.

«Ci sarà anche in questo caso lo zampino di Jennifer?» domandò Cheryl Crane-Murphy. Era in TV tutto il giorno, come se fosse scoppiata una guerra.

Il direttore dell’FBI disse: “Non abbiamo elementi per ritenere che questo delitto sia collegato agli altri, ma tutte le ipotesi investigative restano aperte”.

La copertura dei media zigzagava per tutto il paese. Un alto funzionario del governo del Nevada, implicato nello scandalo nato da una relazione extraconiugale con una stagista, dichiarò: “Questa è la più vasta caccia all’uomo nella storia del nostro Stato”. Davanti alle telecamere, a intervalli di pochi secondi, prendeva dei sorsi da un bicchiere d’acqua, con le mani che gli tremavano.

“Gli uomini che non si comportano bene cominciano a essere nervosi” commentò Cheryl Crane-Murphy, rivolta al suo pubblico.

“Se gli autori del delitto sono ancora entro i confini dello Stato, li scoveremo” disse il funzionario. “So bene che questi uomini non erano figure particolarmente popolari; ciononostante – come diceva sempre mio padre – bisogna odiare il peccato, ma amare il peccatore.” Se non fossi stata così intorpidita, almeno un gemito di esasperazione mi sarebbe sfuggito.

La linea fu passata a un inviato che si trovava davanti alla casa di Hal Jizz – il fondatore dei siti RevengeHer e VietCunt, diventato ormai una faccia piuttosto familiare – dove la sera prima si era svolta una veglia con candele. Sul prato della casa, situata nella regione del cosiddetto Inland Empire, i lumini accesi nei loro trasparenti contenitori rossi erano sembrati tante lucciole. Fu interpellata una certa Monika T. “Sono stata a casa di Hal, ieri sera, per ricordare alla gente i valori su cui si fonda il nostro paese” disse.

“La libertà di legare una ragazza e [bip]arle in faccia urlandole che è una lurida [bip]?” domandò Cheryl Crane-Murphy.

“Si chiama libertà di parola, Cheryl. È scritto nella Costituzione” rispose Monika T.

A Los Angeles, la madre di Luz Ayala, la ragazza che si era buttata sotto il treno, stava per presentarsi a una conferenza stampa che sarebbe stata trasmessa in diretta tv. Soledad Ayala era stata incolpata perché la figlia era stata stuprata, perché lei era in Afghanistan quando era successo. Si avvicinò al podio. La testa era coronata da una treccia nera, compatta e ordinata, alla maniera delle donne militari, senza ciocche vaganti né la minima stravaganza. Indossava un vestito blu scuro lungo fino alla caviglia, e non portava trucco né gioielli: unico ornamento, una spilla sul petto con la faccia sorridente della figlia.

“È passato un mese dal suicidio di Luz” esordì Soledad.



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